envelopesegreteria@pro-fire.orgphone02 42293407

Il C.C.T.S. approva nella seduta del 15 u.s. la RTV V15 sulle attività di intrattenimento e di spettacolo a carattere pubblico.


Dopo tanto tempo arriva questo importante tassello per la prevenzione incendi, ad integrazione del Decreto del Ministero dell’Interno 03 agosto 2015 e s.m.i. Le tempistiche per la pubblicazione dei decreti in G.U. sono legate alle procedure standard.

Leggi tutto...

UNI EN 14972-1 2021

Finalmente la Norma UNI sui sistemi Water Mist.


Il 23 dicembre 2020 è stata finalmente pubblicata la norma europea sui sistemi water mist (EN  14972-1:2020), che sostituisce pertanto la specifica tecnica europea sui sistemi water mist fino ad allora in vigore (CEN/TS 14972:2011). L'UNI ha recepito interamente tale norma europea e dal 25 febbraio 2021 è entrata a far parte del corpo normativo italiano (UNI EN 14972-1:2021)


La norma specifica i requisiti e fornisce informazioni sulla progettazione, installazione, controlli e manutenzione di tutti i tipi di sistemi water mist (autonomi o con gruppo pompa, con ugelli automatici o aperti) per applicazioni terrestri, coperte dai protocolli di prova a fuoco della serie EN 14972 (Part 2...17), la maggior parte dei quali ancora non pubblicati.
Ad oggi infatti sono già stati emessi soltanto i seguenti protocolli di prova a fuoco:


 *   UNI EN 14972-8:2020 Test protocol for machinery in enclosures exceeding 260 m³ for open nozzle systems;
 *   UNI EN 14972-9:2020 Test protocol for machinery in enclosures not exceeding 260 m³ for open nozzle systems;
 *   UNI EN 14972-16:2019 Test protocol for industrial oil cookers for open nozzle systems.

Una grossa novità introdotta nella norma è sicuramente la definizione in maniera chiara, per le applicazioni coperte dai protocolli di prova a fuoco contemplati, dei requisiti minimi in termini di tempo di durata della scarica e, nel caso di sistemi water mist con ugelli automatici, di area operativa. La norma dedica un intero annesso (B) al tema dell'area operativa per i sistemi water mist con ugelli automatici, presentando una serie di esempi di calcolo.

Per quasi tutte le applicazioni, il requisito minimo in termini di area operativa è discriminato non solo su una superficie minima, ma anche su una quantità minima di ugelli automatici. Quest'ultimo requisito mette in luce che un parametro di progettazione appropriato per il dimensionamento idraulico dei sistemi water mist sia anche il numero fisso di ugelli automatici e non solo un'area di dimensionamento fissa stabilita, che è, invece, l'unico parametro ammissibile per il dimensionamento idraulico dei sistemi sprinkler convenzionali. Per esempio, è ammissibile considerare un dimensionamento idraulico per quelle applicazioni, come uffici, ristoranti, hotel, biblioteche, ecc., che rientrano sostanzialmente nella classe di pericolo incendio OH1 (rif. UNI EN 12845:2020), sulla base di un numero minimo di ugelli automatici water mist pari a 6.
Non è la prima volta che in uno standard water mist venga specificato un dimensionamento idraulico basato sul numero di ugelli automatici, ma è la prima volta in uno standard water mist europeo. Per esempio, lo standard americano NFPA 750 sui sistemi water mist, nell'ambito della protezione di appartamenti in edifici di massimo 4 piani, specifica, come criterio di dimensionamento idraulico del sistema, di considerare al massimo i 4 ugelli automatici adiacenti di maggior richiesta idraulica. Oppure lo standard americano FM 5560 sui sistemi water mist, nell'ambito di quelle applicazioni, come uffici, ristoranti, hotel, biblioteche, ecc., che rientrano nella classe di pericolo incendio HC-1 (rif. FM Global Property Loss Prevention Data Sheet 3-26), specifica, come criterio di dimensionamento idraulico del sistema, di considerare i 9 ugelli automatici di maggior richiesta idraulica.

È interessante sottolineare la contaminazione dell'esperienza americana sulla norma europea, tanto che per esempio in essa si specifica, come criterio di dimensionamento idraulico del sistema, nell'ambito della protezione di appartamenti in edifici di altezza compresa tra i 18 metri e 45 metri, un numero minimo di ugelli automatici water mist pari a 4 e nell'ambito della protezione di quelle applicazioni, come uffici, ristoranti, biblioteche, sottotetti, ecc., un numero minimo di ugelli automatici water mist pari a 9 (rif. "Table 1 - Design criteria" della norma UNI EN 14972-1:2021).

Rispetto alla precedente specifica tecnica, un'ulteriore importante integrazione presente nella norma riguarda, oltre all'estensione delle applicazioni coperte da protocollo di prova a fuoco e i requisiti sull'area operativa, le raccomandazioni sulle alimentazioni idriche. In particolare, vengono definite le alternative accettabili:

 *   acquedotto,
 *   bombole,
 *   serbatoi in pressione o a gravitazione
 *   serbatoi/pozzi/vasche con pompe di aspirazione.

Nel caso di riserve idriche, la norma indica anche la possibilità di progettarle a capacità ridotta, ovviamente garantendone un reintegro che assicuri la portata richiesta dal sistema water mist. Nel caso in cui questo reintegro sia a mezzo di apparecchiature alimentate elettricamente, queste ultime devono essere monitorabili, ridondate ed alimentate da linea elettrica di emergenza.
Inoltre, nel caso in cui la strategia antincendio richieda alimentazioni idriche a più alto grado di affidabilità e disponibilità, la norma restringe le alternative accettabili:

 *   nel caso di acquedotto, questo deve essere connesso al circuito nei due punti estremi,
 *   nel caso di serbatoi in pressione o a gravitazione, questi non devono essere a capacità ridotta,
 *   nel caso di serbatoi/pozzi/vasche con pompe di aspirazione, queste devono essere ridondate.
Rispetto alla precedente specifica tecnica, sono stati rimossi invece i due annessi inerenti rispettivamente alla determinazione della distribuzione delle dimensioni delle goccioline d'acqua e alle prove specifiche sugli ugelli.
Finalmente anche l'Europa ha quindi un suo standard di progettazione e installazione generali dei sistemi water mist, anche se decisamente un po' in ritardo rispetto agli Stati Uniti: infatti è stato pubblicato dopo circa 25 anni dalla prima edizione dell'NFPA 750. Rispetto all'edizione corrente dell'NFPA 750, la norma europea si differenzia per il fatto che non tratta applicazioni navali, non definisce requisiti specifici per sistemi water mist a bassa, intermedia o alta pressione, così come per sistemi water mist di tipo single fluid o twin fluid.

Però rispetto allo standard americano, per esempio, la norma europea tratta al suo interno aspetti inerenti ai gruppi di pompaggio (mentre l'NFPA 750 sostanzialmente rimanda all'NFPA 20) e come suddetto approfondisce gli aspetti sulle alimentazioni idriche.

Entrambi gli standard ovviamente rimandano per gli aspetti di progettazione e installazione specifici al manuale DIOM della tecnologia testata e certificata per l'applicazione di interesse.

La norma europea sui sistemi water mist è pertanto un documento, di circa 100 pagine, più completo rispetto alla precedente specifica tecnica in termini di progettazione e installazione generali dei sistemi water mist, frutto del lavoro ultradecennale del Comitato Tecnico CEN TC 191.

Il C.C.T.S. approva nella seduta del 15 u.s. la RTV V12 sulle chiusure d'ambito degli edifici civili.

 

Dopo tanto tempo è stato approvato questo importante tassello per la prevenzione incendi, ad integrazione del Decreto del Ministero dell’Interno 03 agosto 2015 e s.m.i.

Le tempistiche per la pubblicazione dei decreti in G.U. sono legate alle procedure standard.

Leggi tutto...

Approvato il TS 17551 dal CEN.


L'attuale versione della Norma Europea UNI EN 12845, che fornisce i criteri per la progettazione, l'installazione e la manutenzione degli impianti antincendio ad acqua, non riporta alcuna indicazione in merito agli interventi mirati a contenere gli eventuali effetti di un'azione sismica sugli impianti stessi.

Il recente TS 17551 è stato approvato a sorpresa in aticipo dal CEN (Comitato Europeo di Normazione) in data 4 gennaio 2021 e verrà adottato da tutti i relativi 34 Paesi Membri.
Il documento fornisce i requisiti ed i criteri atti a garantire protezione sismica agli impianti sprinkler sviluppati secondo UNI EN 12845 e alle reti idranti, al fine di garantirne stabilità e continuità di esercizio e limitarne, quando non eliminarne, i potenziali danni da sversamento indesiderato d'acqua, causati da movimenti differenziali tra impianto antincendio e struttura ed interazione con altri impianti o elementi strutturali attigui.

Il testo del TS è stato sviluppato in conformità ai contenuti dei segueti documenti:

- EN 1998-1:2004, Eurocode 8: Design of structures for earthquake resistance - Part 1: General rules, seismic actions and rules for buildings
- EN 12845, Fixed firefighting systems - Automatic sprinkler systems - Design, installation and maintenance