La direttiva Seveso e la prevenzione incendi
-di Ing. Andrea Massimo Carbonaro e Maurizio Antonelli
L'esplosione avvenuta il 9 dicembre 2024 presso il deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, che ha portato alla morte di cinque persone e ne ha ferite ventisei, pone nuovamente l'attenzione sul rischio di incidente rilevante e sull'applicazione della direttiva Seveso (D.Lgs. 105/2015) nel nostro paese.
La direttiva europea porta il nome del comune che affrontò maggiormente le gravi conseguenze dell'incidente industriale nel luglio del 1976 che colpì la zona della bassa Brianza. Da quel giorno sono passati quasi cinquant'anni e di passi in avanti ne sono statti fatti: c'è maggiore consapevolezza nei confronti del rischio industriale, lo Stato e gli organi di controllo svolgono un lavoro di verifica approfondito e la popolazione è resa più partecipe nei confronti dei controlli e della gestione degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Ma questo è sufficiente? Quanti altri passi in avanti bisogna compiere per garantire una maggiore sicurezza nei confronti tanto dei lavoratori quanto della popolazione?
Attualmente in Italia si contano 973 stabilimenti a rischio di incidente rilevante (fonte Inventario Nazionale degli Stabilimenti a Rischio di incidente Rilevante) e non bisogna escludere che possano aumentare in futuro. In quasi mille stabilimenti dove, oltre il rischio di emissione tossica, si corrono i rischi di incendio ed esplosione la prevenzione incendi gioca un ruolo chiave per contribuire alla mitigazione del rischio, non solo con le misure di protezione passiva e attiva ma anche e soprattutto con la prevenzione: l'evoluzione tecnologica, infatti, favorisce la produzione di macchinari e apparecchiature sempre più sicure ma vanno manutenute ed esercite correttamente, inoltre è fondamentale l'organizzazione interna allo stabilimento per evitare che l'errore umano possa essere causa di una nuova tragedia.
In questo focus ci si propone di analizzare la direttiva Seveso, assieme a dei casi storici, per evidenziare dove la prevenzione incendi e i professionisti antincendio risultano determinanti per garantire dei livelli di sicurezza maggiori all'interno degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante.