envelopesegreteria@pro-fire.orgphone02 42293407

Quesito - Edoardo Morelli, Ing. dell’Ordine degli Bari
Devo progettare un sistema di attivazione automatica di un impianto di spegnimento a schiuma. Per evitare i falsi allarmi il cliente mi chiede se posso utilizzare il sistema in modo semiautomatico. Mi spiego. Il sistema acquisisce lo stato di una telecamera, di un rivelatore lineare, di un rivelatore di fiamma e quando tutti e tre questi elementi indicano la presenza di un incendio la centrale, piuttosto che dare il comando di apertura dell'impianto di spegnimento, fornisce solo un allarme alle squadre di soccorso, le quali, verificato che effettivamente l'incendio è divampato o sta partendo, aprono la valvola di attuazione.
Mi rendo conto che non si tratta di uno spegnimento automatico, ma in questo modo il cliente si vuole assicurare che non ci siano indesiderati interventi, visto che i locali protetti contengono impianti importanti e costosi. Nello stesso tempo, la squadra di soccorso è parzialmente deresponsabilizzata poiché ha ricevuto dalla centrale 3 informazioni che assicurano che ci sia un incendio.
In attesa di Vs. cortese riscontro, ringrazio per l'attenzione.

Risposta Michele Rainieri Senior Fire Engineering:

Tutto dipende dalle necessità di protezione richieste, ovvero dal livello prestazionale necessario o valutato come adeguato.
Se la necessità è quella di avere un impianto automatico, la proposta che lei ha valutato non risponde alle attese.
Se la necessità è quella di avere un impianto manuale, la proposta che lei ha valutato è molto performante e superiore alle attese.
Un approfondimento può essere fatto ponendo in ragionamento l’obiettivo finale. Se l’obiettivo dell’impianto è la protezione delle persone e dell’esodo occorre prestare maggiore attenzione rispetto ad un impianto che è finalizzato alla Business continuity.
Gli impianti ad intervento automatico, infatti, non ammettono un mancato funzionamento come il comando manuale mette in atto.
Io suggerirei di “ragionare al contrario”.
Il sistema potrà essere dotato di un “ritardo” nell’intervento che permette di inibire la scarica in palese falso allarme. Questo consente, nel caso di presenza di personale adeguatamente formato, di intervenire con un comando di inibizione nel caso ci si accorga che la segnalazione dei sensori non risponde all’effettivo incendio.
Il comando può essere, a mio avviso, anche remotizzato (in condizioni corrette, nel senso che escluderei il telefono…..) ma è possibile asservire il sistema ad un processo abbastanza “intelligente”.
Nel caso nessuno intervenga per un periodo congruo ai tempi di estinzione possibili con la tipologia di impianto, avviene la scarica.
Questo a mio avviso si può fare, anche se occorre presentare una adeguata relazione esplicativa delle scelte fatte.
In base ai ragionamenti e alle possibilità prima descritte, occorre porre a ragionamento questi tempi.